UNA NUOVA SOLUZIONE PER LA SICUREZZA IN AUTOSTRADA

Dall’analisi dei dati forniti dalle sale radio autostradali, emerge che quello dell’affollamento delle aree di servizio è un problema serio e condiviso, che va ben oltre le difficoltà di accesso e di gestione degli spazi.

Più spesso di quanto si pensi infatti, il congestionamento dell’area pone l’automobilista in condizioni di dover azzardare manovre pericolose per sé e per gli altri; pericolo che si aggrava se ad essere coinvolti sono mezzi pesanti.

La situazione dei mezzi pesanti

Frequenti i casi di camion che, imboccata la rampa di entrata in area di sosta, si trovano costretti a dover uscire in retromarcia a causa dell’affollamento; in altri casi, pur riuscendo ad accedere, si trovano impossibilitati a sostare e tentano di raggiungere le uscite trovandole però intasate da altri veicoli. A questo punto tentano di ritornare in autostrada contromano, direttamente dalla pista di entrata, per poi compiere pericolosissime manovre per imboccare la giusta direzione in carreggiata. 

I sistemi di cui sono attualmente dotate alcune autostrade, non risolvono il problema, limitandosi a dissuadere dal compimento di queste manovre che tuttavia, come suddetto, spesso sono obbligate.

La soluzione Softech

In collaborazione con A22 – Autostrada del Brennero, Softech ha sviluppato una soluzione ad hoc che si propone di risolvere il problema semplicemente… prevenendolo!

Il sistema, di cui è già avviata e quasi terminata la sperimentazione, evita il rischio di saturazione delle aree di sosta monitorandole con una rete di sensori IoT che, sfruttando la tecnologia LoRa, permette di conoscere la situazione in tempo reale; tramite software dedicato, le informazioni vengono trasmesse alle sale radio autostradali che possono gestire l’affollamento ponendo limitazioni in accesso e/o inviando sul posto personale di sicurezza (polizia stradale).

Il software è capace di interfacciarsi con terze parti e comunicare all’utenza, commerciale e non, la situazione di occupazione delle aree di sosta; i canali di comunicazione utilizzabili sono molteplici: pannelli a messaggio variabile, canali radiofonici, applicazioni per dispositivi mobili, internet, ecc. 

Il progetto nasce in collaborazione con Autostrada del Brennero, utilizzatore di lunga data dei nostri sistemi. Per avere maggiori informazioni, scrivici a: marketing@softechweb.it oppure sales@softechweb.it

3 strumenti di rilevazione per il monitoraggio del traffico

Un sistema di monitoraggio del traffico può essere considerato come una catena informativa composta dalle seguenti parti:

  • Sensore: dispositivo che produce un segnale descrittivo di caratteristiche del fenomeno da rilevare
  • Rilevatore: codifica l’informazione rilevata dal sensore
  • Sistema di trasmissione: trasferisce le informazioni codificate all’unità centrale
  • Sistema di trattamento: tratta i dati a seconda della finalità per la quale sono stati rilevati.

Le modalità di rilevamento sono essenzialmente due:

  • Manuale: la rilevazione è eseguita da un operatore umano
  • Automatica: la rilevazione avviene tramite sistemi ad hoc

Per operazioni di lungo periodo, le modalità automatica è certamente più indicata in quanto permette di raccogliere dati in modo affidabile ed accurato.

Un sistema di monitoraggio automatico, è solitamente costituito da quattro componenti base:

Un rilevatore, un interprete, un registratore ed un elaboratore.

Esistono varie tecnologie di rilevamento tra cui scegliere a seconda della finalità che si persegue.

Tra le più diffuse: le spire induttive, i cavi triboelettrici e i tubi pneumatici.

Spire induttive

Una spira induttiva non è altro che un avvolgimento di filo elettrico, costituito normalmente di uno o due giri disposti secondo una forma quadrata o rettangolare; la corrente che passa all’interno del filo genera un campo magnetico che subisce una variazione al passaggio della struttura metallica del veicolo; questa variazione produce un segnale elettrico che permette la rilevazione del passaggio (oltre che delle caratteristiche) del mezzo.

Un sistema di monitoraggio basato su spire induttive, si compone generalmente di una o due spire poste ai lati della carreggiata e collegate ad un apparecchio rilevatore. Le spire possono essere installate sopra la pavimentazione o annegate nel manto stradale a seconda che il sistema di rilevazione sia temporaneo o permanente.

Ad oggi questo risulta essere il metodo più largamente utilizzato. Le motivazioni possono essere ricondotte ai bassi costi (legati per lo più all’installazione), alla precisione delle rilevazioni che non risentono dei fenomeni atmosferici e alla lunga durata dello strumento.

Tubi Pneumatici

Sensore costituito da un tubo pneumatico posizionato sulla carreggiata e collegato ad un apparecchio contatore disposto al margine della strada. Quando le ruote di un veicolo schiacciano il tubo pneumatico, al suo interno si genera un’onda di pressione che genera un impulso nel contatore.

Facilità di installazione e basso costo sono i principali vantaggi del sensore che, tuttavia, presenta anche alcuni svantaggi, tra cui:

  • l’imprecisione di conteggio nel caso di flussi elevati
  • l’impossibilità di ricavare i dati del transito dei veicoli multiassiali (infatti un
    camion con sei assi viene rilevato come tre u.v.e.)
  • pericolo di stacco del tubo dalla pavimentazione stradale
  • l’incapacità di effettuare conteggi su più corsie

il rischio di rottura meccanica del tubo ad opera soprattutto dei mezzi pesanti

Cavi Triboelettrici

Simile a quella con tubi pneumatici, ma si basa si basa sull’effetto triboelettrico, ovvero l’elettrizzazione per strofinio di un materiale dielettrico. In pratica, quando le ruote di un veicolo passano sul cavo, i fili di acciaio dell’anello esterno del cavo sfregano la superficie del materiale dielettrico, elettrizzandolo, e provocando così un accumulo di carica elettrica; ciò comporta l’invio di un segnale elettrico e quindi la registrazione del passaggio dell’asse del veicolo.
Pertanto, similmente ai tubi pneumatici, i cavi triboelettrici effettuano il conteggio dei veicoli in transito a partire dal rilevamento degli assi dei veicoli stessi. Rispetto però ai tubi pneumatici, i sensori triboelettrici sono da preferire poiché risultano più robusti e resistenti, meno visibili e comunque non molto più costosi.

Il progetto “Nodo Datex – Interscambio Dati Intermodale” premiato da ASSOLOGISTICA

Per le infrastrutture puntuali, Softech ha sviluppato un progetto che si basa sulla fornitura all’ente porto / interporto del Nodo Datex e del sistema di gestione VEGA; lo scopo è quello di implementare un sistema informativo di interscambio dati con la rete autostradale mediante utilizzo di pannelli a messaggio variabile e (in futuro) di veicolare le informazioni attraverso app dedicate al mondo dell’autotrasporto.

Grazie a questi due strumenti, saranno fornite importanti informazioni agli autotrasportatori in entrata e/o uscita dal centro intermodale che, essendo informati sulla condizione del traffico e delle strade, potranno pianificare il viaggio in maniera consapevole, evitando incolonnamenti e situazioni di stallo, potendo intervenire sul tragitto anche in corso d’opera.

Un esempio chiaro ed  interessante sull’efficientamento atteso dall’utilizzo del sistema è riportato dall’ Interporto Quadrante Europa: “il camionista proveniente da Bologna potrà conoscere lungo la rete autostradale della A22 tra Modena e Verona l’eventuale ritardo del treno in arrivo o partenza a Verona o in generale di criticità presenti nel nodo intermodale. Questo permette dunque di avvisare per tempo il trasportatore e di non farlo arrivare in contesto già oberato di ingorghi o colli di bottiglia. Dall’altro lato, un camion in partenza dal Quadrante Europa potrà conoscere la situazione stradale immediatamente soprattutto in caso di eventi particolari che rallentano o bloccano il traffico. Il sistema informativo sarà condiviso con le relative concessionarie di A22 e A4 mediante il protocollo standard europeo denominato Datex II. L’integrazione mediante protocolli internazionali è il vero valore aggiunto e permette di verificare potenzialmente le informazioni anche lungo l’intero corridoio del Brennero.” (per la versione integrale: http://www.quadranteeuropa.it/it/news-qe/420-premio-logistico-dell-anno-2019-a-consorzio-zai.html)

Quello dell’efficientamento dei collegamenti tra infrastrutture lineari (ferroviarie, stradali e fluviali) e puntuali (nodi urbani, porti, interporti e aeroporti) è un tema fortemente sentito, non solo a livello nazionale: l’Europa ha messo in campo ingenti risorse sotto forma di investimenti e finanziamenti agli enti per l’attuazione di progetti che, come quello del Quadrante Europa, aiutano il completamento e l’innovazione della Core Network all’interno delle Reti trans-europee di trasporto (TEN – T).

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