G-SMART: ADR – Aeroporti di Roma sceglie il nostro sistema per il monitoraggio e Benchmarking IoT delle aree di raccolta dei carrelli portabagagli.

Un’infrastruttura IoT per il monitoraggio attivo e continuo delle baie di deposito carrelli dell’ Aeroporto di Fiumicino.

G-SMART è il sistema di tracking dedicato alle apparecchiature di supporto a terra che combina diverse tecnologie (RFID, Bluetooth, ADS-B, GPS) per creare la soluzione più performante a seconda dello scenario applicativo.

Gli IPS – sistemi di posizionamento indoor – sono sistemi che permettono di rilevare gli oggetti all’interno degli edifici dove la navigazione satellitare non funziona molto bene/non è necessaria; funzionano sia con gli standard Wi-Fi e Bluetooth Low Energy (BLE), sia con le tecnologie RFID passive.

Questi sistemi utilizzano infrastrutture di beacon o tag installati direttamente sugli assets da tracciare; specifici lettori ricevono i segnali da questi dispositivi e li inviano al server che elabora i dati ottenuti e li rende immediatamente disponibili all’utente, comprese le informazioni sulla posizione dell’oggetto.

Nella versione per ADR in particolare, il sistema utilizzerà la tecnologia RFID per l’identificazione ed il conteggio dei carrelli portabagagli presso le stazioni di deposito (baie) nei Terminal T1 e T3 dell’aeroporto di Fiumicino, con l’obiettivo di ridurre inefficienze operative e di evitare i disservizi al passeggero relativi alla ricerca del carrello per il trasporto bagagli.

La tecnologia RFID permette di monitorare un gran numero di assets contemporaneamente e di realizzare un sistema semplice ma efficiente con una ridotta necessità di manutenzione.

Per lo scalo di Roma Fiumicino realizzeremo un’infrastruttura IoT composta da più di 5000 tag RFID applicati direttamente sui carrelli (adeguatamente montati per evitare interferenze al segnale dovute al materiale ferroso), e da un opportuno numero di lettori e antenne.

I dati vengono mostrati in tempo reale su mappa georeferenziata mentre un apposito sistema di Warning invia degli alert agli operatori nel caso in cui il numero di carrelli in baia raggiunga le soglie minime impostate; ad ogni avviso di alert sarà registrato un breve video dallo streaming delle telecamere che sarà poi associato alla notifica del warning.

Il software (web-based) permetterà inoltre di visualizzare ed esportare lo storico degli spostamenti dei carrelli tra le aree (questo indicatore genera i giusti KPI per analizzare e migliorare il benchmarking tra le aree di stoccaggio) e di esportare statistiche, grafici e report a supporto della gestione e pianificazione quotidiana.

Infine, è prevista una funzione migliorativa con una stima proattiva del  numero di carrelli necessari in baia sulla base del flusso di passeggeri e bagagli in arrivo mediante connessione del sistema di tracking ai sistemi di gestione di ADR.

Con più di 44,4 milioni di passeggeri nel 2023, ADR sa quanto un sistema di trolley tracking possa incidere positivamente sulla gestione operativa e sulla Passenger Experience; un processo di approvvigionamento carrelli fluido infatti, riduce al minimo il rischio di disservizi e di ritardi per il passeggero contribuendo all’ottenimento di quelle performance elevate che valgono 7 volte il titolo di BEST AIRPORT IN EUROPE.

L’IoT: il paradigma che sta “smartificando” il mondo

Con Internet of Things (IoT) o Internet delle Cose ci si riferisce al processo di connessione a Internet di oggetti fisici di utilizzo quotidiano; potenzialmente, ogni oggetto può acquistare una sua identità nel mondo digitale.

L’idea alla base dell’IoT è quella di rendere gli oggetti “intelligenti” interconnettendoli tra loro, in modo da scambiare le informazioni possedute, raccolte e/o elaborate.

Un paradigma senza confini

L’Internet of Things è un paradigma che non conosce, potenzialmente, confini applicativi: dall’autovettura che dialoga con l’infrastruttura stradale per prevenire incidenti (smart mobility), agli elettrodomestici di casa che si coordinano per ottimizzare l’impegno di potenza (smart home); dagli impianti di produzione che scambiano dati con i manufatti per la gestione del loro ciclo di vita ecc.

Ogni oggetto può essere reso intelligente, ovvero connesso e comunicante. Le cose, diventando “parlanti”, consentono di inaugurare un orizzonte di nuovi servizi capaci di migliorare la qualità della nostra vita e del nostro lavoro. Tutto diventa smart: più intelligente, più comodo e più utile.

I protagonisti dell’IoT

Protagonisti indiscussi dei sistemi IoT sono naturalmente i sensori, ovvero tutti quei device che consentono di raccogliere i dati che vengono poi analizzati ed elaborati al fine di produrre la conoscenza necessaria per reagire e prendere decisioni. Decisioni che possono anche essere eseguite dagli oggetti stessi (es: Smart Building).

Esiste una vasta gamma di dispositivi che possono essere inseriti in una rete IoT: dalle videocamere, ai rilevatori di luminosità, ai sensori di movimento e prossimità a quelli del suono e così via.

I dati raccolti dai sensori vengono aggregati dal gateway che, attraverso la rete, li trasmette ad altri dispositivi; per poter “parlare”, i sensori devono essere connessi.

La connessione alla base della rete IoT

Le reti tradizionali, cui normalmente ci si appoggia per ottenere connettività (Wi-Fi o 3G/4G) portano con loro diverse problematiche; per meglio comprendere, riportiamo alcune tecnologie wireless in un grafico, raggruppandole per per raggio d’azione e larghezza di banda.

Le comunicazioni cellulari (come 2G, 3G, 4G, indicate nell’area arancione) trasferiscono quantità di dati medio-grandi su un ampio raggio di copertura; sono certamente indicate per l’utilizzo in esterno. Ai fini della rete IoT tuttavia, il costo della tecnologia appare eccessivo.

Le tecnologie wireless (in verde), sono anch’esse idonee per comunicazioni di quantità di dati medio-grandi ma in un raggio di copertura di pochi metri, quindi ideali per interni. Non necessitano di un abbonamento e hanno quindi un costo ridotto. Tuttavia influiscono sulla durata della batteria che dovrebbe essere cambiata troppo spesso.

LoRa invece è una tecnologia Low power wide area, che facilita lo sviluppo di reti in cui i nodi richiedono “bassa mobilità” e scambio dati molto limitato, e sono caratterizzate da un consumo energetico molto basso.

LoRa diventa LoRaWAN quando allo strato fisico aggiungiamo lo strato MAC (Media Access Control) necessario per estendere la comunicazione a internet.

Cos’è LoRawan?

La LoRa Alliance descrive LoRaWan come “un protocollo di rete LPWA (Low Power, Wide Area) progettato per connettere in modalità wireless ‘oggetti’ alimentati a batteria a Internet nelle reti regionali, nazionali o globali e si rivolge ai requisiti chiave dell’Internet of Things (IoT) come la comunicazione bidirezionale, la sicurezza end-to-end, la mobilità e i servizi di localizzazione.”. Il protocollo LoRaWAN è un protocollo di comunicazione Low Power Wide Area Networking (LPWAN) che funziona su LoRa. La specifica LoRaWAN è aperta in modo che chiunque possa configurare e gestire una rete LoRa.

Caratteristiche principali:

  • Lungo raggio: consente una gettata fino a 50 km.
  • Basso consumo delle batterie: la tecnologia LoRa permette di ottenere una durata delle batterie dei sensori oltre 10 anni.
  • Comunicazione Bi-direzionali.
  • Geolocalizzazione: consente la localizzazione senza necessità di GPS.
  • Riduzione dei costi: dell’infrastruttura, delle spese di mantenimento, del costo dei sensori.
  • Interoperabilità: qualsiasi sensore LoRaWan può essere connesso ad una rete esistente.
  • Sicurezza: i dati sono crittografati end-to-end.

Le soluzioni Softech

I sensori IoT sviluppati da Softech comunicano tramite protocollo LoRaWAN e sono equipaggiati con uno specifico software per l’analisi dei dati raccolti in ottica conoscitiva e/o predittiva.

Nel portafoglio di soluzioni IoT, abbiamo sistemi dedicati alla SMART CITY, grazie ai quale è possibile rilevare dati: sul traffico, sull’utilizzo di un certo servizio, sulla qualità dell’aria, sulle vibrazioni e i rumori…  ma anche dati relativi alla geolocalizzazione di infrastrutture (come parcheggi per disabili, colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici ecc) oppure sulla frequenza di transito dei mezzi di trasporto o sull’accesso a una piattaforma digitale, ecc.

In particolare, abbiamo ideato un sistema di SMART PARKING particolarmente innovativo perché non destinato al monitoraggio degli stalli, ma finalizzato alla facilitazione del controllo da parte delle autorità competenti e alla messa in sicurezza delle aree cittadine.

Ma non solo!  

Con gli opportuni adeguamenti, l’IoT può essere utilizzato anche per sviluppi in ottica di SMART BUILDING: ed è esattamente quello che si propone di fare il nostro sistema SARA IoT, che permette di monitorare molteplici fattori, ambientali e non all’interno degli aeroporti, e di attivare risposte intelligenti al raggiungimento di determinate soglie. Il sistema può essere applicato anche a contesti diversi da quello aeroportuale, come ad esempio uffici pubblici ed edifici intelligenti.

Anche in autostrada, con la stessa tecnologia, abbiamo realizzato un sistema di sicurezza e gestione delle aree di sosta che si caratterizza per costi ridotti, facilità di installazione e possibilità di integrazione con sensori destinati ad altre funzionalità ( clicca qui per saperne di più ).

UNA NUOVA SOLUZIONE PER LA SICUREZZA IN AUTOSTRADA

Dall’analisi dei dati forniti dalle sale radio autostradali, emerge che quello dell’affollamento delle aree di servizio è un problema serio e condiviso, che va ben oltre le difficoltà di accesso e di gestione degli spazi.

Più spesso di quanto si pensi infatti, il congestionamento dell’area pone l’automobilista in condizioni di dover azzardare manovre pericolose per sé e per gli altri; pericolo che si aggrava se ad essere coinvolti sono mezzi pesanti.

La situazione dei mezzi pesanti

Frequenti i casi di camion che, imboccata la rampa di entrata in area di sosta, si trovano costretti a dover uscire in retromarcia a causa dell’affollamento; in altri casi, pur riuscendo ad accedere, si trovano impossibilitati a sostare e tentano di raggiungere le uscite trovandole però intasate da altri veicoli. A questo punto tentano di ritornare in autostrada contromano, direttamente dalla pista di entrata, per poi compiere pericolosissime manovre per imboccare la giusta direzione in carreggiata. 

I sistemi di cui sono attualmente dotate alcune autostrade, non risolvono il problema, limitandosi a dissuadere dal compimento di queste manovre che tuttavia, come suddetto, spesso sono obbligate.

La soluzione Softech

In collaborazione con A22 – Autostrada del Brennero, Softech ha sviluppato una soluzione ad hoc che si propone di risolvere il problema semplicemente… prevenendolo!

Il sistema, di cui è già avviata e quasi terminata la sperimentazione, evita il rischio di saturazione delle aree di sosta monitorandole con una rete di sensori IoT che, sfruttando la tecnologia LoRa, permette di conoscere la situazione in tempo reale; tramite software dedicato, le informazioni vengono trasmesse alle sale radio autostradali che possono gestire l’affollamento ponendo limitazioni in accesso e/o inviando sul posto personale di sicurezza (polizia stradale).

Il software è capace di interfacciarsi con terze parti e comunicare all’utenza, commerciale e non, la situazione di occupazione delle aree di sosta; i canali di comunicazione utilizzabili sono molteplici: pannelli a messaggio variabile, canali radiofonici, applicazioni per dispositivi mobili, internet, ecc. 

Il progetto nasce in collaborazione con Autostrada del Brennero, utilizzatore di lunga data dei nostri sistemi. Per avere maggiori informazioni, scrivici a: marketing@softechweb.it oppure sales@softechweb.it