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Mai sentito parlare di “Supersonic Bang”?

Qualsiasi oggetto che genera rumore, genera onde sonore (semplici variazioni di pressione) che si diffondono nell’aria in modo uniforme e concentrico rispetto alla sorgente; se l’oggetto si muove, come nel caso di un aeroplano, queste onde genereranno una forma conica, cioè tenderanno ad essere più vicine tra loro nella direzione in cui procede l’oggetto e più distanziate dietro di esso.

In questa immagine, le onde di pressione dell’aria che fluiscono da un aeroplano

Qualsiasi oggetto che genera rumore, genera onde sonore (semplici variazioni di pressione) che si diffondono nell’aria in modo uniforme e concentrico rispetto alla sorgente; se l’oggetto si muove, come nel caso di un aeroplano, queste onde genereranno una forma conica, cioè tenderanno ad essere più vicine tra loro nella direzione in cui procede l’oggetto e più distanziate dietro di esso.
Maggiore la velocità dell’oggetto, minore la distanza delle onde che si comprimono fino a sommarsi nel momento in cui si raggiunge la velocità del suono: a questo punto l’aereo rompe la barriera del suono. Il risultato è un forte rumore (la cui intensità essere la somma delle onde sonore prodotte) che si protrarrà fino a quando l’aereo continuerà a procedere a velocità supersonica (ma continuerà ad essere udibile solo da chi è “dentro” il MACH CONE e che segue l’oggetto in movimento).

In questa foto, la barriera del suono è rotta da un Eurofighter

Tempo fa, i nostri sistemi di monitoraggio del rumore hanno registrato il rumore sonico prodotto da due Eurofighter dell’Aeronautica Militare decollati per intercettare un Boeing 777 dell’Air France che aveva perso il contatto radio con gli organi di controllo italiani; l’evento ha avuto grande risonanza mediatica e ha destato preoccupazione tra la popolazione del Nord Italia, spaventata dal forte rumore.

Dai profili acustici delle stazioni di monitoraggio (nella figura sotto) è facilmente riconoscibile il momento in cui i due Eurofighter hanno infranto il muro del suono, creando il boom. Lo spettro acustico mostra infatti in quel momento due picchi molto simili all’immagine della barriera del suono rotta.

In tale situazione i nostri sistemi riconoscono l’anomalia dell’evento registrato e, se opportunamente configurati, inviano un allarme all’utente.

I casi di sonic boom non si verificano frequentemente (nel 2017 sono stati 64 in tutto il mondo) e in futuro potrebbero addirittura diminuire; infatti, il primo volo del Lockheed Martin X-59 QueSST (dove QueSST sta per Quiet Supersonic Transport) è previsto nel 2021.
È il boom sperimentale low-sonic sviluppato dalla NASA (noto come X-plane) e costruito da Lockheed Martin; Sarà lungo una trentina di metri, poco meno di un Boeing 737, e potrà raggiungere la velocità di Mach 1.4 (velocità del suono Mach=1), circa 1.800 km/h. Se entrerà in servizio, consentirà di dimezzare i tempi di volo sulle rotte di medio raggio.

in questa immagine l’X-plane. La speciale forma delle ali e della fusoliera gli consente di rompere il muro del suono quasi silenziosamente

Ma come può un aereo supersonico non produrre il botto quando supera il muro del suono? Ciò è dovuto alla particolare forma delle ali e della fusoliera che gli permette di fendere meglio l’aria e che danno una conformazione particolare alle onde sonore prodotte dal dispositivo; Dovrebbe creare un tonfo a terra di 75 decibel di livello percepito (PLdB), forte come la chiusura di una portiera di un’auto, rispetto ai 105-110 PLdB del Concorde (che è uno dei due soli trasporti supersonici ad essere stati utilizzati commercialmente; l’altro è il Tupolev Tu-144 di costruzione sovietica).

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